TERAPIA DEL DOLORE

Cos'è la terapia del dolore:

Si tratta di un insieme di terapie e tecniche messe in atto per ridurre, alleviare o talvolta guarire il dolore provato da un paziente. Se possibile si risale alla causa del dolore per risolverla. Qualora questo non fosse possibile si cerca di curare il dolore a sé stante come una qualsiasi altra malattia.

Quando il dolore diventa "Malattia"?  

Il dolore è un segnale naturale che il nostro corpo ci invia per avvisarci che sta subendo un danno. Se, per esempio, il dolore non ci "avvisasse" quando ci avviciniamo troppo al fuoco ci ustioneremmo e subiremmo danni ancora più grandi. Il dolore tuttavia diventa "inutile" quando non serve più a segnalare un danno potenziale o imminente. Potremmo dire in estrema sintesi che il dolore diventa malattia quando smette di essere "utile" all'organismo ma non solo: esso stesso inficia o riduce la qualità di vita della persona di fronte ad una situazione che non è soggetta ad essere guarita (non necessariamente un tumore... pensa per esempio all'artrosi)

La terapia del dolore è riservata a persone che hanno malattie incurabili?

Esistono malattie incurabili, ma non esistono persone di cui non si possa prendersi cura (sempre che lo vogliano).

La maggior parte dei pazienti che sperimenta dolore ha un dolore cosiddetto "benigno" cioè non associato a tumori ma a malattie differenti. Questo NON significa che il dolore provato sia minore. Alcuni esempi di dolori benigno possono essere il dolore da osteoartrosi (molto diffuso nella popolazione), il dolore miofasciale (cioè da improprie contrazioni muscolari), il dolore neuropatico (da insulto ad uno o più nervi) etc..

Come si fa la terapia del dolore?

Non esiste una risposta univoca. Tutto parte da una visita. Generalmente la visita in terapia antalgica richiede molto tempo. La ragione risiede nel fatto che, il paziente, prima di rivolgersi al medico che fa terapia antalgica si è rivolto prima a molti altri medici afferenti a diverse branche della medicina (per esempio ortopedico, neurologo, fisiatra... etc...) e questo crea una corposa documentazione che necessita di essere presa in visione. Il problema del dolore è spesso articolato e complesso, per questo motivo è necessaria una visita che verifichi differenti fattori. Il colloquio con il paziente è fondamentale. Arrivati ad una ipotesi diagnostica si propone una terapia che può essere scelta in ragione del dolore di cui soffre il paziente. 

Che terapie si usano?

Anche in questo caso non esiste una risposta univoca. Se la causa del dolore è una condropatia (ossia una degenerazione della cartilagine di una articolazione) per esempio la terapia può essere una infiltrazione. Se invece si tratta di un dolore neuropatico, per esempio a seguito di una infezione da Herpes Virus la riposta potrebbe trovarsi un farmaco, in un prodotto fitoterapico, nell'agopuntura, in una crema o, come frequentemente accade, in una combinazione tra più terapie. 

 ALCUNE METODICHE IMPIEGATE NELLA TERAPIA DEL DOLORE

Mesoterapia antalgica 

Cos’è la mesoterapia

La mesoterapia è un metodo di somministrazione dei farmaci ideato dal medico francese Michel Pistor nel 1952. I farmaci, vengono iniettati nel derma per mezzo di appositi aghi di qualche millimetro di lunghezza e di diametro molto ridotto (generalmente 30 gauge, circa un terzo di millimetro). Possono essere, per esempio anestetici, miorilassanti, anti infiammatori, antiedemigeni, soluzione fisiologica. I farmaci utilizzati sono farmaci comunemente impiegati per la terapia intramuscolare o endovenosa, in taluni casi, pur non essendo contemplata in foglietto illustrativo la via di somministrazione sottocutanea vi è amplia esperienza clinica e letteratura scientifica a riguardo. Il vantaggio di tale tecnica consiste nel poter utilizzare minime dosi di principio attivo, che restano concentrate nel sito di azione desiderato, hanno un effetto prolungato nel tempo generalmente con una riduzione al minimo degli effetti collaterali.

Infiltrazione dei Trigger Point

Il Trigger Point (TP) è un’area localizzata estremamente irritabile e dolorosa in un nodulo o in una fascia tesa di tessuto muscolare, con presenza di dolore evocato da pressione del punto. Il dolore può essere circoscritto alla zona del trigger point oppure può essere irradiato, come frequentemente accade anche in sedi differenti. Nella definizione si parla di un nodulo, di una fascia tesa e di un'area localizzata e dolorante nel nodulo. Quindi ai fini dell’ ispezione manuale di un muscolo, si cercherà un "grappolo" di cellule muscolari che si trovino in uno stato di tensione abnorme, che ci darà spesso l'impressione di una corda tesa. Lungo questa "corda" si individueranno dei noduli di piccole dimensioni e di consistenza ancora più rigida della fascia tesa. A questo punto, una volta trovato il nodulo, il medico pratica una iniezione con soluzione fisiologica o farmaci anestetici o miorilassanti ovvero ancora con una miscela di questi farmaci in proporzioni variabili

Sia con la mesoterapia che con l’infiltrazione dei trigger point, può accadere che la semplice infissione dell’ago faccia provare al paziente sensazioni di “formicolio” o fastidio anche in sedi differenti da quella del trigger point o della puntura, proprio a causa dell’irradiazione del dolore. Anche in questo caso Il vantaggio di tale tecnica consiste nel poter utilizzare minime dosi di principio attivo, che si concentrano prevalentemente nel sito di azione desiderato, hanno un effetto prolungato nel tempo, e diffondono nel resto dell'organismo in quantità estremamente limitata con conseguente riduzione al minimo di effetti collaterali. A seconda dei casi può essere praticata anche solo una iniezione di soluzione fisiologica con lo scopo di effettuare un “lavaggio” dei mediatori algogeni concentrati nell’area del trigger point. Generalmente i benefici in termini di riduzione del dolore si hanno già dalle prime sedute. Il numero di Trigger Point da infiltrare viene stabilito durante la procedura. In genere, le sedute terapeutiche sono effettuate con una frequenza che varia tra i 7 ed i 15 giorni per un totale di 3 - 5 sedute in base alle differenti situazioni cliniche. Vengono praticate un numero variabili di piccolissime iniezioni che viene stabilito in sede di procedura dopo accurata disinfezione della cute.

Si fa agopuntura per curare il dolore?

Si e No. Confesso che non comprendo chi viene in studio ed esordisce dicendo: "voglio fare agopuntura". L'agopuntura è uno strumento, così come lo sono i farmaci la fitoterapia o altre metodiche terapeutiche. Andreste dal meccanico a dire: "mi aggiusti l'auto ma solo usando chiavi a brugola e mai, badi mai, una chiave inglese?"  Ovviamente no. Allo stesso modo penso che il professionista debba proporre al paziente la o le tecniche più confacenti al problema che si presenta... anche se a volte occorre dire: "no non ha senso fare agopuntura in questo problema". Ci sono situazioni per le quali l'agopuntura è molto utile (alcune sciatalgie hanno risposte spettacolari per esempio) altre su cui lo è meno (su una artrosi grave dell'anca la soluzione al dolore si chiama "protesi", non "agopuntura"). Alcuni dolori rispondono molto bene all'agopuntura altri non rispondono per niente o quasi. 

Cos'è l'agopuntura?

L' agopuntura è una tecnica terapeutica nata in Cina circa 5000 anni fa, che permette di curare dolori di varia natura, e di correggere alcune disfunzioni, attraverso l'infissione di aghi in precisi punti della superficie corporea. L'agopuntura è utilizzata per curare i dolori di vari distretti del nostro organismo: collo, schiena, spalle, ginocchia, anche, mal di testa di varia origine, mestruazioni dolorose, insonnia e sindromi ansioso depressive. Può essere impiegata da sola o come supporto a terapie farmacologiche.

Oggi sappiamo che ancor prima della lavorazione dei metalli, l’agopuntura veniva praticata, dapprima con aghi di pietra e poi con spine fresche di piante. In un testo molto antico, il Nei Jing Su Wen, l'Imperatore Huang Di decretava l'abbandono degli aghi di pietra "per passare da oggi in poi ai sottili aghi di metallo con i quali si può dirigere l'energia..." Gli aghi di pietra sono stati effettivamente ritrovati in Cina, a riprova del fatto che le origini dell'agopuntura si perdono nella notte dei tempi.

Gli aghi sono piccoli e sottili. Lo spessore varia dagli 0,16mm agli 0,30mm molto meno della metà di un comune ago da siringa. 

Gli aghi attualmente utilizzati sono sterili e monouso. La puntura è quasi indolore. Gli aghi vengono lasciati infissi per un tempo variabile dai 20 ai 30 minuti. Con l’agopuntura tradizionale non viene iniettato nulla: è il nostro stesso organismo che, stimolato a reagire, mette in atto alcuni meccanismi naturali di cura e guarigione.

Generalmente gli aghi utilizzati sono bimetallici ossia hanno una punta in acciaio di grado chirurgico ed una impugnatura in rame o altro metallo. La presenza di due metalli differenti a contatto col calore del corpo genera delle piccole tensioni elettriche che sembrano essere parte integrante dell’azione terapeutica. L'ago è dunque una specie di “elettrodo” e non un semplice "spillo". Tuttavia anche aghi con manico in plastica risultano essere ugualmente efficaci e probabilmente l’azione non è completamente ascrivibile a questo aspetto.

La cute viene disinfettata con un disinfettante ad ampio spettro prima dell’infissione dell’ago in modo da minimizzare il rischio di infezioni.L’applicazione dell’agopuntura si basa su 2 interpretazioni:

Interpretazione tradizionale cinese: l'ago si comporta come una specie di interruttore in grado di regolare il flusso di energia vitale che corre dalla testa ai piedi attraverso appositi canali "disegnati" su tutta la nostra superficie corporea( detti "meridiani" ), che alimentano anche la funzione dei vari organi. Quando questa energia si "blocca" ne deriva un dolore o una malattia; rimuovendo il blocco con gli aghi si ristabilisce lo stato di salute.

Interpretazione neurofisiologica occidentale : l'ago agisce attivando fibre nervose che fanno da "filtro" o cancello alla trasmissione dello stimolo doloroso. Il nostro organismo risponde producendo specifiche sostanze chiamate endorfine che entrano nel circolo sanguigno e svolgono una importante azione antidolorifica, antinfiammatoria e rilassante. Sembra sia  questo il motivo per cui spesso, dopo le sedute di agopuntura, si prova una certa sonnolenza.

Secondo l’attuale quadro legislativo in Italia l’esercizio dell’Agopuntura è riservato ai soli medici chirurghi ed odontoiatri abilitati (Sentenza Corte di Cassazione n. 154696 del 19 luglio 19

Auricoloterapia o agopuntura auricolare

L’auricoloterapia è una forma di medicina complementare che si basa sull’esistenza, a livello del padiglione auricolare, di una rappresentazione dell’intero corpo umano. I punti vengono ricercati manualmente e stimolati con mezzi generalmente semipermanenti (che rimangono in sede per alcuni giorni come per esempio semi di vaccaria, aghi a puntina, sferette metalliche etc)

Questa tecnica è stata strutturata da un medico francese negli anni ‘50 in seguito a delle osservazioni fortuite su alcuni pazienti, tuttavia ha radici lontane. Tracce di rudimentali forme di auricoloterapia si riscontrano nella cultura egizia oltre che in quella cinese. Attualmente questa tecnica viene impiegata oltre che per il controllo del dolore per la perdita di peso e per la disassuefazione dal fumo in tutto il mondo.

Questa tecnica deve la sua diffusione alla semplicità con la quale può essere applicata, al basso costo e alla ridottissima incidenza (quasi nulla) di effetti collaterali. Può essere abbinata alla terapia farmacologica allopatica, omeopatica o fitoterapica ed anche all’agopuntura classica.

Prescrizione di farmaci e preparati galenici

Se necessario vengono prescritti farmaci in relazione all'intensità del dolore e alla condizione clinica del paziente. Se il farmaco in questione non dovesse essere disponibile nella forma in cui il medico lo ritiene utile al paziente, il medico può ordinare al farmacista di prepararlo secondo le sue indicazioni. In questo caso parliamo di preparazioni "magistrali" o "galeniche". Questo accade con molti prodotti: da una semplice crema base con lidocaina fino alle preparazioni galeniche a base di cannabis.